Ciao e buon sabato,
ma anche buon rientro: com’è stato il ritorno alla realtà? Qui Elisa e Francesca, pronte per settembre. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, neanche il tempo di scrollarsi la sabbia di dosso ed ecco che riprendono le attività di Una certa idea di cibo.
Per Parma, la fine dell’estate fa rima con Settembre Gastronomico, una rassegna che per tutto il mese racconta e divulga la cultura gastronomica attraverso talk, cene, workshop, concerti e tanto altro. Anche noi facciamo la nostra parte e abbiamo organizzato una serie di incontri che uniscono le nostre due grandi passioni: libri e cucina.
La nostra rassegna si intitola A cup of books perché abbiamo pensato di dedicare un tributo al rito tutto inglese del tè pomeridiano, rendendolo punto di partenza per tre appuntamenti dove sarà protagonista la letteratura inglese. Due seminari, il 12 e il 19 settembre alle 18.30 a Lostello, in Cittadella, condotti dal prof. Diego Saglia che esplorerà la presenza del cibo in alcuni romanzi e poesie tra Ottocento e Novecento, per indagare come autrici e autori hanno sfruttato questo elemento narrativo. Gli incontri saranno in italiano e offriremo ai partecipanti una tazza di tè accompagnata da biscotti realizzati dalle ragazze e dai ragazzi della cooperativa EMC2 Onlus. Al momento i posti sono esauriti, ma potete scrivere alla mail laboratorioaperto.staff@comune.parma.it per farvi inserire in lista d’attesa, oppure venire direttamente i giorni degli incontri e accomodarvi in caso di defezioni.
L’ultimo appuntamento sarà mercoledì 27 settembre a Laboratorio Aperto alle 18.30 e si tratterà del primo incontro autunnale del nostro book club; il libro del mese è Il profumo del caffè di Anthony Capella, di cui vi parliamo qui sotto. Anche a questo appuntamento parteciperà il prof. Diego Saglia, che guiderà la chiacchierata. Per prenotarvi mandate una mail all’indirizzo laboratorioaperto.staff@comune.parma.it.
Inutile dirvi quanto siamo emozionate per questa ripartenza!
Qualcosa da leggere
Con il libro del Book Club di settembre rimaniamo in Inghilterra e più precisamente a Londra. O meglio, partiamo da Londra per un viaggio che conduce nelle terre di produzione del caffè, alla ricerca delle parole per descrivere i profumi e i sapori di questa bevanda intima e allo stesso tempo conviviale.
“Avete il dono di saper usare le parole. Trovatemi le parole in grado di catturare l’aroma sfuggente del caffè, cosicché due persone in parti diverse del mondo possano comunicarsi, via telegrafo, una descrizione sapendo esattamente cosa intendono. Mi serve un vocabolario autorevole, suggestivo ma soprattutto preciso. Lo chiameremo il metodo Pinker-Wallis per la descrizione del caffè.”
Ed è proprio nel tentativo di descrivere le sensazioni olfattive e gustative di questa bevanda tanto amata che iniziano le avventure di Robert Wallis, damerino londinese con aspirazioni da poeta e protagonista de Il profumo del caffè di Anthony Capella.
Ci vediamo mercoledì 27 settembre alle 18.30 a Laboratorio Aperto per fare due chiacchiere sul libro insieme al Prof. Diego Saglia.
Qualcosa da mangiare
Nel nostro girovagare estivo non è mancata una breve tappa veneziana. Siamo della filosofia che non c’è mai abbastanza Venezia, più o meno nella vita di chiunque, o almeno nella nostra. Una città così estrema, sospesa e magnifica che ogni visita suscita stupore. Oltre alla grande bellezza, però, c’è altro. Il nostro profondo amore per i cicchetti.
Facciamo un piccolo ripasso: i cicchetti sono di fatto delle tartine tipiche dell’aperitivo veneziano. Fette di pane con sopra pesce, affettati, formaggio o verdure. Di solito si consumano nei bacari, cioè le piccole osterie di Venezia, e si accompagnano alle ombre, i calici di vino. Girare per Venezia tra calli e canali e fermarsi a fare un aperitivo è tra i grandi piaceri della vita, possiamo dirlo?
Ci sono tantissimi bacari a Venezia, se vi interessa trovate anche chi organizza dei bacari tour; noi, da parte nostra, possiamo consigliarvi i nostri preferiti, così per la prossima gita veneziana avete pronto qualche indirizzo di riferimento, in diversi sestieri.
Vino Vero: non un bacaro tradizionale ma un’enoteca di vini naturali affacciata su Fondamenta della Misericordia, nel sestiere Cannaregio;
All’Arco: non distante da Rialto, è uno dei bacari più amati anche dai veneziani;
Al Squero: qui c’è un duplice consiglio. Visitare lo squero di San Trovaso, uno dei pochissimi cantieri rimasti dove si costruiscono e riparano gondole, e poi attraversare il ponte sul canale e fermarsi per una merenda al bacaro (non di domenica, che è chiuso);
Ca’ d’oro alla Vedova: ancora a Cannaregio, questa osteria è famosissima per le sue polpette; si trova in una calle minuscola ed è molto apprezzata. Potete decidere di fermarvi anche per un pasto, le fritture sono deliziose, ma prenotate con anticipo;
Bacareto da Lele: diciamolo, arrivare a Venezia non è molto rilassante. Tra Piazzale Roma e la stazione c’è sempre un gran caos. Ma il bacareto da Lele è lì che vi aspetta poco più avanti, una volta superata la confusione, in Campo dei Tolentini. Non ci sono posti a sedere ma potete rilassarvi sulle fondamenta con un paninetto e un’ombra;
H2No: non aspettatevi un’osteria tradizionale, H2No è un locale moderno, a Cannaregio. I ciccheti sono eccezionali, oltre che tantissimi: la scelta è pressoché infinita. Qui potete assaggiare anche uno spritz particolare, preparato con la birra al posto del vino;
Caffè Rosso: a proposito di spritz, una delle nostre esperienze preferite è sedersi a uno dei tavolini del Caffè Rosso in Campo Santa Margherita, nel sestiere di Dorsoduro, e bere uno spritz fatto come Dio comanda;
Bar alla Toletta: variazione sul tema. Tra un cicchetto e l’altro, magari vi viene voglia di un tramezzino. Quelli del bar alla Toletta, ancora una volta a Dorsoduro, sono famosissimi e deliziosi. A vederli verrebbe da chiedersi come facciano, fisicamente, a rimanere assemblati: sembra che debbano esplodere da un momento all’altro.
Qualcosa da comprare
Rimanendo a Venezia, non abbiamo specificato una cosa: il nostro assoluto amore per il baccalà mantecato. Non ci siamo mai cimentate nel cucinarlo, ma in compenso apprezziamo tantissimo quando lo troviamo confezionato di qualità (difficile!). Quello di Baccalà Veneto, veneziano al 100%, secondo noi è molto buono, ha anche una confezione cool, che vi farà fare bella figura se lo regalate.
Qui facciamo un piccolo fuori pista: non si tratta di un’idea regalo foodie, ma è legata a un progetto veneziano che ci piace molto. Malefatte è una bottega che vende borse e accessori in pvc riciclato realizzati in carcere. Insomma, non si parla di cibo ma di valori che condividiamo sempre con entusiasmo, oltre che di oggetti belli e unici.
Una certa idea di… notizie
Parlando di caffè non possiamo non citare lei, oggetto di design e rito nostalgico: la moka. Ecco la storia della caffettiera inventata da Alfonso Bialetti
Il caffè espresso è una bevanda simbolo per noi italiani e nel tempo si è creata una vera e propria coffee culture che si estende ben al di là dei confini nazionali. Questo articolo de Linkiesta ci fa fare un piccolo viaggio intorno al mondo e alle tradizioni legate al caffè
Una delle puntate del podcast DOI - Di Origine Inventata di Alberto Grandi è dedicata proprio ai protagonisti del fine pasto: dolci, caffè e ammazzacaffè
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