Ciao e buon sabato,
qui Elisa e Francesca che si interrogano sulle condizioni meteo di questo pazzissimo settembre ormai giunto incredibilmente alla fine. Anche la nostra rassegna A cup of books è quasi finita. Ci dispiace? Sì, ma siamo anche molto soddisfatte perché questi due seminari con il prof. Diego Saglia che abbiamo organizzato per il Settembre Gastronomico insieme a Laboratorio Aperto e Lostello sono andati proprio benissimo e speriamo siano l’inizio di un bel percorso ricco di altri incontri.
Prima di passare alle nostalgie per le cose che finiscono, però, è bene ricordare che mercoledì 27 alle 18.30 ci incontreremo a Laboratorio Aperto per l’appuntamento del nostro book club dedicato questa volta al libro Il profumo del caffè, di Anthony Capella. Anche per questa occasione avremo ospite il prof. Saglia, potete prenotarvi mandando una mail a laboratorioaperto.staff@comune.parma.it. La partecipazione è gratuita e se avete letto il libro è meglio.
Ma tornando ai due seminari delle scorse settimane, sono usciti moltissimi spunti di lettura, ve ne parliamo qui sotto.
Qualcosa da leggere
Qualche mese fa abbiamo contattato il prof. Diego Saglia, che insegna Letteratura Inglese all’Università di Parma ed è Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, per chiedergli di fare da guida in questo percorso che unisce le nostre grandi passioni: la letteratura gastronomica e quella inglese. Lui è stato disponibile, entusiasta e curioso: fin dall’inizio sapevamo di essere in ottime mani e infatti durante i due appuntamenti ha accompagnato il pubblico attraverso poesie e romanzi in cui il cibo è elemento narrativo. Vi lasciamo qui l’elenco dei titoli, così che possiate leggere o rileggere testi e poesie:
John Keats, "La vigilia di Sant'Agnese", in John Keats, Opere, a c. di Nadia Fusini (Mondadori 2019)
Lord Byron, "Don Giovanni", a c. di Franco Giovanelli (Newton Compton 2009)
P.B. Shelley, "The revolt of Islam", in Shelley, "Poetical Works", ed. Thomas Hutchinson (Oxford Univ. Press, 1991)
Tony Harrison, "Un kumquat per John Keats", in "V. e altre poesie", a cura di M. Bacigalupo (Einaudi, 1992)
Christina Rossetti, "Il mercato dei folletti" (SE 2010) (qui la traduzione di cui ha parlato il Professore durante l’incontro)
Charles Dickens, “Grandi Speranze”, trad. di M.L. Gertosio de Courten (Einaudi 2014)
Off Topic, ma sempre di letture si tratta: la prossima settimana torna la nostra newsletter a pagamento dedicata alle grandi donne della letteratura gastronomica; se vi va, potete abbonarvi: costa 5€ al mese e riceverete un bell’articolone pieno di link e approfondimenti scritto da Elisa.
Qualcosa da mangiare
Dopo tutta questa letteratura inglese, mente, cuore e anche pancia volano inevitabilmente nella terra d’Albione che, si sa, non è certo famosa - almeno qui in Italia - per i suoi piatti prelibati. Eppure, forse dovremmo iniziare almeno in parte a ricrederci. La cucina inglese vive di contaminazioni, quindi non è per niente difficile mangiare bene, soprattutto nei pub. Istituzione e simbolo della Gran Bretagna, i pub si trovano davvero ovunque, possono essere più o meno moderni o tradizionali (ne troverete anche di molto antichi, tipo questo, nei Cotswolds) e sono il luogo d’incontro per eccellenza. Molti hanno sposato una filosofia gastronomica di qualità e così, oltre alle birre, è facile gustare piatti deliziosi in ambienti sempre caldi, accoglienti e conviviali, dove trovare camini accesi e partite di rugby a tutto volume con tifosi accaniti seduti accanto a famiglie numerose, coppie più o meno giovani, amiche, persone sole che semplicemente leggono bevendo sidro. Tutti in felice convivenza. Quella dei pub è una cultura che in Italia non conosciamo: bar e osterie hanno spirito e orari diversi. Vi consigliamo di non perdere il Sunday Roast, il tipico pranzo della domenica al pub con carne e verdure arrosto condite con salsa gravy e accompagnate da deliziosi Yorkshire Pudding (esiste anche la versione vegetariana, altrettanto gustosa).
Ecco qualche pub dove fermarvi se passate da Londra:
The Churchill Arms (Kensington): ormai iconico per i tantissimi fiori che ne decorano la facciata, è il perfetto esempio di connubio gastronomico tipicamente britannico. Non aspettatevi fish and chips, ma ottimi piatti di cucina Thai;
Trafalgar Tavern (Greenwich): se siete fan della passione tutta inglese per le bandierine, questo pub a Greenwich vi conquisterà al primo sguardo per poi farvi innamorare definitivamente grazie ai suoi tavoli affacciati sul Tamigi. L’interno, invece, è elegantissimo e attraverso quadri e opere d’arte varie racconta la storia navale inglese;
The Anchor Pub (Southwark): a due passi dal Globe Theatre e dalla Tate Modern, questo pub ha una grande terrazza sul fiume per lasciarsi ipnotizzare dai battelli che passano, mentre sull’altra riva c’è lo spettacolo dei contrasti di Londra con la cupola di St Paul e i grattacieli della city;
The Sherlock Holmes: se siete a Trafalgar Square allungatevi fino a questo pub dove tutto è ispirato a Sherlock e alla sua vita. Questo luogo è un tributo al più celebre investigatore della letteratura e non fa che alimentare il mito di questo personaggio;
White Hart Pub (Barnes): mettiamo che vogliate crogiolarvi nella placida vita di campagna ma siete a Londra. Beh, basta passeggiare lungo il Tamigi fino a Barnes, nella zona sud ovest della città, per poi sedervi a bere una birra e mangiare un buon hamburger sulla terrazza di questo pub apprezzatissimo soprattutto in primavera: è un luogo privilegiato per guardare la storica Boat Race che passa proprio in questo tratto del fiume;
Qualcosa da comprare
Questo cortocircuito climatico ci fa sbandare continuamente tra estate e autunno, quindi ecco due consigli shopping 100% incoerenti:
I cieli si tingono di umidità ma fa ancora caldo abbastanza per non mollare con le tinte pastello e i piedi nudi sulla sabbia, quindi ecco che questo Swatch è ancora adattissimo alla stagione. Si chiama Caramellissima ed è ispirato ai braccialettini di caramelle colorate tanto di moda tra gli anni Ottanta e Novanta. Un oggetto foodie e nostalgico per chi non vuole abbandonare l’estate e neanche l’infanzia.
Se invece non vedete l’ora di buttarvi sotto un plaid con il camino acceso mentre le castagne scoppiettano sul fuoco, apprezzerete questa candela super autunnale creata da Alice Agnelli, A Gipsy in the Kitchen. Lasciate che il profumo di spezie e zucca pervada il salotto di casa e date il benvenuto alla stagione più cozy che ci sia.
Una certa idea di… notizie
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Questi cookbooks sono uno più bello dell’altro con copertine curatissime che contribuiscono al desiderio di acquistarli. Decidere quale carattere utilizzare e se debba completare, contrastare o accentuare le immagini è una decisione chiave nella progettazione di una copertina brillante. Per chi è appassionato di tipografia, ecco qualche esempio di libri di cucina con una copertina ben riuscita.
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